Patti Smith

Nell’estate del 1983 feci, con il mio amico Lucio, un viaggio in Galles, ospiti di una mia vicina di casa, Grazia (R.I.P.) e di sua madre Nadine, una hippy incallita coltivatrice di funghi allucinogeni. Ricordo che una volta aiutammo Nadine a vendere abiti usati in un mercatino di Welshpool, e lì, su una bancarella comprai i miei primi due libri di fotografia: Annie Leibovitz e Robert Mapplethorpe. Rimasi fulminato e probabilmente da quel momento la passione si tramutò in scelta di vita. Ho amato tanto questi due fotografi e li ho sempre considerati dei fari per la mia professione. Fotografare Patti Smith me lo ero riproposto da molto tempo e non è stato particolarmente complicato, lei è adorabile e disponibile. Ha voluto vedere i miei lavori prima di accettare, lei di foto ne ha fatte veramente tante ed io non avevo una rivista a garantire la pubblicazione. Le piacquero i miei lavori e quindi organizzai il set con Sirio che a quei tempi lavorava con me, scegliendo per l'occasione la mia maglietta di “remain in light” dei Talking Heads. Ci incontrammo in un albergo di Roma, lei venne a prendermi nella hall e salendo al piano della sua stanza iniziai a scattare in ascensore le foto che amo di più; una delle regole del mio lavoro è: approfitta di ogni istante e non te ne pentirai. Appena arrivati in camera sua mi disse la seguente frase che difficilmente dimenticherò: “Non amo molto fare le foto, abbiamo un'ora, tieni presente che Robert Mapplethorpe impiegò quindici minuti a fare la foto di copertina di Wave (il mio disco preferito). Mi ritornò allora tutto in mente, il Galles, Mapplethorpe, le sue calle, dancing barefoot e pure i funghi allucinogeni. “Ma ti sembra il caso di fare un paragone del genere?”, pensai mentre la fotografavo in bagno. L’ho adorata comunque subito, con la sua maglietta slabbrata, i nastrini, le spille, completamente struccata e spettinata, così come io volevo fotografarla. Senza fronzoli o sovrastrutture, un’artista sorprendentemente attuale, prolifica e viva. Meravigliosamente Patti Smith. Fece tutto ciò che le chiesi, con quella gentilezza che solo i grandi sanno avere. Scattammo per due ore ed alla fine, una magnifica foto insieme in cui il mio sorriso dice tutto e per fare la quale affidai la macchina a Sirio dicendogli a denti stretti: se sbagli questa foto ti uccido!!! Poi dulcis in fundo, ci scattammo una foto reciprocamente con la sua Polaroid che è ormai il suo strumento di lavoro e con la quale fa mostre in tutto il mondo.. Credo sia la più bella che mi abbiano mai scattato. Rivelò con calma la Polaroid e sul bordo scrisse: ad Alessandro, people have the power. Svenni.

English version

In the summer of 1983 I took a trip to Wales with my friend Lucio, guests of a neighbour of mine, Grazia (R.I.P.) and her mother Nadine, an inveterate hippie grower of hallucinogenic mushrooms. I remember once we helped Nadine sell second-hand clothes at a flea market in Welshpool, and there on a stall I bought my first two photography books: Annie Leibovitz and Robert Mapplethorpe. I was electrocuted and probably from that moment on my passion turned into a life choice. I loved these two photographers so much and have always considered them beacons for my profession. Photographing Patti Smith had been on my mind for a long time and it was not particularly complicated, she is lovely and helpful. She wanted to see my work before accepting, she took a lot of photos and I didn't have a magazine to guarantee publication. She liked my work and so I organised the set with Sirio who was working with me at the time, choosing for the occasion my T-shirt of 'remain in light' by the Talking Heads. We met in a hotel in Rome, she came to pick me up in the lobby and I went up to the floor of her room and started to take the photos I love most; one of the rules of my work is: take advantage of every moment and you won't regret it. As soon as we arrived in his room he told me the following sentence that I will hardly forget: "I don't like taking pictures very much, we have an hour, keep in mind that Robert Mapplethorpe took fifteen minutes to take the cover photo of Wave (my favourite record). It all came back to me then, Wales, Mapplethorpe, his calla lilies, dancing barefoot and even hallucinogenic mushrooms. "But is it appropriate to make such a comparison?", I thought as I photographed her in the bathroom. I loved her right away anyway, with her ripped T-shirt, the ribbons, the pins, completely made-up and dishevelled, just as I wanted to photograph her. Without frills or superstructure, a surprisingly current, prolific and alive artist. Wonderfully Patti Smith. She did everything I asked of her, with that kindness that only the great ones know how to have. We shot for two hours and at the end, a magnificent photo together in which my smile says it all and for which I entrusted the camera to Sirio, telling him through clenched teeth: if you miss this photo, I'll kill you! Then dulcis in fundo, we took a photo of each other with his Polaroid camera, which is now his working tool and with which he does exhibitions all over the world.. I think it's the most beautiful one I've ever had taken. He calmly revealed the Polaroid and on the edge he wrote: to Alexander, people have the power. I fainted.

Versión Española

En el verano de 1983, hice un viaje a Gales con mi amigo Lucio, como invitados de una vecina mía, Grazia (R.I.P.) y su madre Nadine, una inveterada hippie cultivadora de hongos alucinógenos. Recuerdo que na vez ayudamos a Nadine a vender ropa usada en un mercadillo de Welshpool, y allí compré mis dos primeros libros de fotografía en un puesto: Annie Leibovitz y Robert Mapplethorpe. Me electrocuté y probablemente a partir de ese momento la pasión se transformó en una elección de vida. Me encantaron estos dos fotógrafos y siempre los he considerado faros de mi profesión. Llevaba mucho tiempo pensando en fotografiar a Patti Smith y no fue particularmente complicado, es encantadora y servicial. Quería ver mi trabajo antes de aceptar, hizo muchas fotos en su carrera y yo no tenía una revista que garantizara la publicación. Le gustó mi trabajo, así que organicé el set con Sirio, que entonces trabajaba conmigo, y elegí para la ocasión mi camiseta 'remain in light' de Talking Heads. Nos conocimos en un hotel en Roma, ella vino a recogerme al pasillo y subiendo al piso de su habitación comencé a tomar las fotos que más amo en el ascensor; una de las reglas de mi trabajo es: aprovecha cada momento y no te arrepentirás. Nada más llegar a su habitación me dijo la siguiente frase que difícilmente olvidaré: "No me gusta mucho hacer fotos, tenemos media hora, ten en cuenta que Robert Mapplethorpe tardó quince minutos en hacerse cargo de la portada". foto de Wave (mi disco favorito). Entonces recordé todo, Gales, Mapplethorpe, sus alcatraces, bailar descalzo e incluso los hongos alucinógenos. "¿Pero parece apropiado hacer tal comparación?" pensé mientras la fotografiaba en el baño. Sin embargo, la adoré de inmediato, con su camisa rota, cintas, alfileres, completamente desarreglada y despeinada, tal como quería fotografiarla. Sin florituras ni superestructuras, una artista sorprendentemente actual, prolífica y vivaz. Maravillosamente Patti Smith. Hizo todo lo que le pedí, con esa amabilidad que sólo los adultos saben tener. Rodamos durante dos horas y al final, una magnífica foto juntos en la que mi sonrisa lo dice todo y para la que confié la cámara a Sirio, diciéndole entre dientes apretados: ¡si te pierdes esta foto te mato! Por último, pero no menos importante, nos hicimos una foto con su Polaroid que ahora es su herramienta de trabajo y con la que expone por todo el mundo. Creo que es la mejor foto que he tomado. Reveló tranquilamente la Polaroid y en el borde escribió: para Alessandro, la gente tiene el poder. Me desmayé.

5 comentarios en “Patti Smith”

  1. Complimenti!! non solo per queste foto meravigliose ma anche per le tue straordinarie esperienze e ricette condivise in un innovativo libro di foto e appunto manicaretti e storie degli artisti fotografati.
    Me lo hanno regalato ed è arrivato direttamente a casa essendo un libro di Amazon

  2. Ho un meraviglioso ricordo di un suo concerto, insieme a Lou Reed, tanti anni fa, in un campo da calcio molto grande. Ogni volta che ci penso, rivivo l’entusiasmo con cui, insieme a degli amici, ho scavalcato le transenne per vederla più da vicino. Wonderful!

  3. I’ve always loved this great artist, an international rock icon. It was very pleasant read the story of your meeting and let me congratulate you on the beautiful photos. I can’t wait to read more about other artists.

  4. sirio tessitore

    Che pomeriggio Ale, la corsa in motorino insieme verso l’hotel, tu dietro con la borsa, il treppiedi pesantissimo, i vigili ovunque e io che per arrivare in tempo ho infranto ogni articolo del codice stradale <3

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