Conobbi alla inaugurazione di una mia mostra, Vincenzino Falsaperla, detto Vince, un fotografo di un’altra generazione che lavorava nel mondo dello spettacolo e sui set cinematografici ed in particolare con Ornella Muti con la quale aveva da anni un’esclusiva. Vince era una persona amabile, un gran fotografo e mi prese in simpatia apprezzando il mio lavoro. Quando decise di ritirarsi e finalmente godersi la pensione, d’accordo con lei mi passò il testimone,e così, subentrando a lui, per un lungo periodo ho avuto un’esclusiva fotografica con Ornella Muti, all’anagrafe Francesca Rivelli. Chiariamo subito un punto: in trent’anni di carriera non ho mai fotografato una donna così bella. Io e Francesca ci siamo presi subito anche perché io, come alcuni milioni di persone, ero completamente innamorato e affascinato da lei senza però dimenticare i miei sacrosanti doveri di fotografo. Francesca è una delle poche vere dive che abbiamo avuto in Italia, solo che lei è totalmente un antidiva, è una persona di una naturalezza e di una tranquillità imbarazzanti, ama le cose semplici ed i suoi figli. La maggior parte dei nostri servizi fotografici li abbiamo fatti in quella che un tempo era casa sua, all’Olgiata, nel salone che io ogni volta trasformavo in uno studio fotografico con fondali, luci, oggetti di scena, divani, rivoluzionando completamente il suo salotto. Funzionava così: arrivavo a casa sua di mattina quando lei, il più delle volte, stava ancora dormendo. Facevo colazione e passavo il tempo giocando con Carolina e Andrea o chiacchierando con Dagmar, al tempo sua assistente. Poi Francesca si svegliava, scendeva giù e con molta calma chiacchieravamo, pranzavamo, fino a che non impressionavo la pellicola con i suoi straordinari occhi magnetici. Francesca è una di quelle persone talmente fotogeniche che non è possibile sbagliare uno scatto, mai occhi chiusi, mai uno sguardo sbagliato la fotogenia fatta persona, un piacere per gli occhi e per l’anima. Una delle tante mattine mi chiamò dalla camera da letto del piano di sopra con la sua voce roca e profonda (indimenticabile direi) ancor più roca per il fatto che si era appena svegliata, io salii con la macchina fotografica al collo e lei nel letto con un pigiama grigio mi disse: “Ti va di fare due foto?”. Così, senza trucco, appena sveglia, bellissima. Ho addirittura scattato mentre lei si lava i denti e sputa il dentifricio, e non solo, delle foto sicuramente poco commerciali ma un bel ricordo dal punto di vista professionale, una session assolutamente interessante ed unica. Sul set di “Non chiamarmi Omar” vivevo praticamente accampato nel suo camerino, non scattavo foto di scena, meglio, la fotografavo in ogni momento privato e, a dire il vero, ci siamo fatti un sacco di risate. Poi come spesso succede in questi casi, abbiamo dato fotograficamente tutto ciò che c’era da dare ed era giusto che lei cambiasse la mano del suo fotografo. È trascorso del tempo ma sono rimaste la stima e l’affetto e il bellissimo ricordo di tante giornate passate insieme. Ovviamente, non ho mai più fotografato occhi così. #vogliobeneafrancesca
English version
I met at the inauguration of one of my exhibitions, Vincenzino Falsaperla, known as Vince, a photographer from another generation who worked in the world of show business and on film sets and in particular with Ornella Muti with whom he had had an exclusive for years. Vince was a lovely person, a great photographer and took a liking to me as he appreciated my work. When he decided to retire and finally enjoy his retirement, in agreement with her, he passed the baton on to me, and so, taking over from him, for a long period I had an exclusive with Ornella Muti, born Francesca Rivelli. Let's make one point clear right away: in my thirty-year career I have never photographed such a beautiful woman. Francesca and I took to each other straight away because I, like some millions of people, was completely in love and fascinated by her without forgetting my sacrosanct duties as a photographer. Francesca is one of the few real divas we have had in Italy, but she is totally anti-diva, she is a person of an embarrassing naturalness and tranquillity, she loves simple things and her children. Most of our photo shoots were done in what used to be her house, at Olgiata, in the living room that I would transform every time into a photo studio with backdrops, lights, props, sofas, completely revolutionising her living room. It worked like this: I would arrive at her house in the morning when she was still asleep most of the time. I would have breakfast and pass the time playing with Carolina and Andrea or chatting with Dagmar, her assistant at the time. Then Francesca would wake up, come downstairs and we would calmly chat, have lunch, until I impressed the film with her extraordinary magnetic eyes. Francesca is one of those people so photogenic that it is impossible to miss a shot, never closed eyes, never a wrong look, photogeny made person, a pleasure for the eyes and the soul. One of the many mornings she called me from the bedroom upstairs with her deep, hoarse voice (unforgettable I would say) even hoarser because she had just woken up, I went upstairs with my camera around my neck and she in bed in grey pyjamas said to me: "Would you like to take two photos? Just like that, no make-up, just woken up, beautiful. I even took them while she was brushing her teeth and spitting out the toothpaste, and not only that, definitely not very commercial photos but a nice memory from a professional point of view, an absolutely interesting and unique session. On the set of 'Don't call me Omar' I practically lived camped out in her dressing room, I didn't take scene photos, rather, I photographed her in every private moment and, to tell the truth, we had a lot of laughs. Then, as often happens in such cases, we gave everything photographically and it was only right that she changed her photographer's hand. Some time has passed but the esteem and affection and the beautiful memories of many days spent together have remained. Obviously, I never photographed eyes like that again. #ilovefrancesca
Spanish version
Conocí en la inauguración de una de mis exposiciones, a Vincenzino Falsaperla, conocido como Vince, un fotógrafo de otra generación que trabajaba en el mundo del entretenimiento y en platós de cine y en particular con Ornella Muti con quien tenía una exclusiva durante años. Vince era una persona encantadora, un gran fotógrafo y le gustó apreciar mi trabajo. Cuando decidió jubilarse y finalmente disfrutar de su jubilación, de acuerdo con ella me pasó la batuta y así sustituyéndolo durante mucho tiempo tuve una exclusiva fotográfica con Ornella Muti, en la oficina de registro Francesca Rivelli. Aclaremos un punto de inmediato: en mis treinta años de carrera nunca había fotografiado a una mujer tan hermosa. Francesca y yo nos involucramos de inmediato también porque yo, como algunos millones de personas, estaba completamente enamorado y fascinado por ella sin olvidar mis sacrosantos deberes como fotógrafo. Francesca es una de las pocas divas reales que hemos tenido en Italia, excepto que es totalmente una antidiva, es una persona de vergonzosa naturalidad y tranquilidad, le encantan las cosas sencillas y sus hijos. Hicimos la mayoría de nuestras sesiones de fotos en la que fuera su casa, en Olgiata, en el salón que siempre transformé en un estudio fotográfico con fondos, luces, atrezzo, sofás, revolucionando por completo su salón. Funcionó así: llegaba a su casa por la mañana cuando ella, la mayor parte del tiempo, todavía dormía. Desayuné y pasé mi tiempo jugando con Carolina y Andrea o charlando con Dagmar, su asistente en ese momento. Entonces Francesca se despertó, bajó las escaleras y muy tranquilamente charlamos, almorzamos, hasta que impresioné la película con sus extraordinarios ojos magnéticos. Francesca es una de esas personas tan fotogénica que no es posible fallar un tiro, nunca cerró los ojos, nunca una mirada equivocada fotogénica, un placer para los ojos y para el alma. Una de las tantas mañanas que me llamó desde el dormitorio de arriba con su voz ronca y profunda (inolvidable diría) aún más ronca por el hecho de que acababa de despertar, subí con la cámara al cuello y ella en la cama. con un pijama gris me dijo: "¿Te gustaría hacer dos fotos?". Entonces, sin maquillaje, solo despierta, hermosa. Incluso disparé mientras ella se cepillaba los dientes y escupía la pasta de dientes, y no solo eso, unas fotos que ciertamente no son muy comerciales pero un buen recuerdo desde el punto de vista profesional, una sesión absolutamente interesante y única. En el plató de “No me llames Omar” prácticamente viví acampada en su camerino, no tomé fotos de la escena, mejor, la fotografié en cada momento privado y, a decir verdad, tuvimos mucho se ríe. Luego, como suele ocurrir en estos casos, fotográficamente dimos todo lo que había para dar y estuvo bien que ella cambiara la mano de su fotógrafa. Ha pasado el tiempo pero queda la estima y el cariño y el bello recuerdo de tantos días juntos. Obviamente, nunca volví a fotografiar ojos así. #vogliobeneafrancesca
Bellissima questa idea di sapere i “retroscena” e gli aneddoti che si nascondono dietro alcuni scatti del tuo archivio. Aspetto i prossimi!
love
A parte le foto che sono bellissime mi piace molto il fatto di renderci partecipe di come sono state realizzate e sentire le tue emozioni!
Bravo ❤️
Mi ricordo il giorno in cui, ad un pranzo, me l’hai presentata…#nostalgia canaglia
anche io….
Foto di grande qualità tecnica ma soprattutto foto che ritraggono l’anima, averne una è come avere un idolo in casa che ti guarda … emozionante !
Grazie mille, love
Grazie per aver condiviso questi ricordi, la foto è bellissima
🙂 🙂
Grande Ale
Continua così
Queste foto sono davvero poetiche ..complimenti..riescono a trasmettere forti emozioni. Non vedo l’ora di poterle ammirare sui muri di casa mia
Grazie Mia
I fotografi che hanno una passione così speciale, custodiscono spesso segreti che è interessantissimo conoscere quando è possibile.
Chi fa ritratti, come Alessandro deve sapere entrare in intimità con i soggetti, nel modo che più si attaglia ad ognuno di loro.
Questo racconto è una bella testimonianza proprio di questa capacità
centrato in pieno
Che bella donna! E che fortuna ad avere questo livello di accesso. Bravo!!!
Grazie Pavola
Grande Ale, sempre bello leggerti e vedere i tuoi lavori !! Aspettiamo i prossimi !! 👏👏👏🤩
love, Ale
Spero che tanti giovani fotografi capitino (e non per caso) su questo blog, affinché gli si possa accendere una luce in più nel cervello guardando i tuoi meravigliosi scatti.
lusingato…
Non sarà stato facile rimanere impassibile difronte a tanta bellezza.
L esserci riuscito lo si capisce dal risultato delle bellissime foto che hai realizzato.
senza dubbio complicato 🙂 🙂
Fotografare l’ anima non è facile….,..lui ci riesce. Bravo ale !!!
kiss Donatella!!
La grande bellezza. Catturata per sempre così. Chapeaux Ale👏🏻👏🏻👏🏻
Leggendo, sento la tua capacità unica di creare un’intimità speciale. Quanta eleganza e naturalezza nei tuoi scatti. Bravissimo!
Bravo Ale!
Gli scatti bellissimi, accompagnati da ricordi vivi e spontanei, diventano ancora piu’ preziosi
Una parola su tutte: INVIDIA!! 😁
Grande Ale!
Preciosa la historia y preciosas las fotos!! Me encanta poder disfrutar de estas imagenes tan ricas de emociones y leer las historias que esconden. Enhorabuena por la idea y por el trabajo!
Ti adoro Alessandro, abbiamo passato dei momenti unici grazie 🥰
I love you 🙂